(Massacre Records) Meno male che gli Hate Squad si sono rifatti vivi per proporre del death metal solido e senza eccessi o concessioni al melodic, il quale negli ultimi tempi pare voglia travolgere il genere. Lo stampo del thrash metal Made in Germany si ode nel cavernoso sound della band di Hannover, anche se portato a conseguenze più estreme. Il loro riffing ricorda i Destruction, ma è un qualcosa di ancestrale e frutto di un patrimonio genetico tipico di una band tedesca di metal estremo. Loro sono quadrati, tra quelli che badano al sodo e che si concedono poche divagazioni, come una intro acustica all’album e in qualche pezzo. Il resto è riffing di granito, assoli brevi e mai sprecati e un drumming che è un motore. Tutto quadra, tutto è al posto giusto. Quasi viene da stupirsi che siano così spietatamente modali, visto che siamo nell’era delle produzioni a effetto e pompose. Forse il songwriting potrebbe essere arricchito, ma è un’affermazione che la si fa solo alla luce di quelle doti tecniche che gli Hate Squad dimostrano di avere tra le righe. Dopo “Degüello Wartunes” del 2008 “Katharsis” segna un piacevole ritorno.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10