(Century Media) Quarto album per gli statunitensi Havok, band che insieme a Warbringer, Municipal Waste, Gama Bomb ed altre giovani formazioni, ha contribuito a riportare in alto il thrash metal old school, destando nuovamente interesse per questo genere dopo anni di appannamento. Le note riportate nella biografia, descrivono “Conformicide” come il loro “Master Of Puppets”, ma tralasciando improbabili paragoni altisonanti, posso dire senza ombra di dubbio che gli Havok hanno saputo evolversi in maniera davvero convincente, proponendo un album maturo e decisamente più personale del precedente “Unnatural Selection”, quest’ultimo caratterizzato da un sound fin troppo derivativo, pur trattandosi di un lavoro ben suonato ed onesto. L’entrata in formazione del bassista Nick Schendzielos ha permesso ai nostri di proporre soluzioni più variegate, strizzando l’occhio talvolta al tecno thrash che, proprio per le linee di basso di matrice funky, richiama alla mente i primi Death Angel, come si può dedurre gia dall’opener “F. P. C.”, aperta da una classicissima intro acustica che lascia il posto ad una miriade di cambi di tempo piuttosto intricati, prima della sfuriata thrash che caratterizza la seconda parte del brano. “Hang ‘Em High” è decisamente più diretta, classicamente thrash, con chitarre furiose, un basso estremamente groovy e parti di batteria piuttosto lineari, ma estremamente potenti. “Intention To Deceive” è un pezzo che mi ha davvero esaltato, con la sua ritmica alla Exodus che letteralmente impedisce all’ascoltatore di rimanere fermo. “Claiming Certainty” è una mazzata thrash davvero devastante, che ci riporta al sound dei lavori precedenti della band. Un album maturo, da parte di una formazione che ha saputo evolvere il proprio sound verso lidi più tecnici, senza per questo perdere un solo grammo di aggressività.
(Matteo Piotto) Voto: 8/10