(Eastworld Recordings) Chi segue regolarmente Metalhead avrà intuito che nei confronti degli Hawkwind la redazione ha un moto di affetto e stima, anche se io ragionerei con il termine di rispetto, innanzitutto. Band storica, sono oltre quaranta anni che è in attività, è una formazione epocale per lo space-rock e la psichedelia eccetera eccetera. Tuttavia chi scrive non è qui per redigere il canonico pezzo celebrativo su una release che, in buona sostanza, è una raccolta. Mesi fa e tempo dopo, se non erro, le uscite dell’album solista del Captain Brock e della Hawkwind Light Orchestra (cioè solo una parte della band, i musicisti che abitano più vicini tra loro rispetto ad altri) si era vociferato di un album firmato Hawkwind. Questa diceria venne poi smascherata nella realtà dei fatti, ovvero che la Eastworld Recordings avrebbe pubblicato una raccolta di brani, quattordici, registrati ex-novo con l’aggiunta di materiale inedito. A margine vi segnalo che un nuovo album degli Hawkwind è previsto, ma senza i crismi dell’ufficialità, per il prossimo anno. Ora, nonostante la venerazione per la band, mi chiedo a cosa serva pubblicare questo materiale, dopo una pubblicazione con metà degli Hawkwind, una solista di Brock (entrambe eccellenti, a mio parere) e un possibile album in arrivo? Qualcuno mi risponda e mi chiarisca. C’è una crisi economica in atto? Il potere d’acquisto della moneta è in ribasso? Le etichette stanno anche loro, come tutte le aziende, badando al risparmio? La band (riduciamo la portata critica delle domande) è tra quelle in attività con una discografia pressoché sterminata? Nell’ottica delle mie considerazioni (forse) eccessivamente polemiche, risulta complicato avere delle risposte o analizzare questo “Spacehawks”, il quale però dal solo punto di vista dell’analisi musicale è piacevole. I “classici” “Sonic Attack”, “Assault & Battery” sono ad esempio sempre affascinanti. Hanno una loro carica e una seducente bellezza che la giri e la rigiri, la remixi o la ri-registri e alla fine ottieni sempre qualcosa di bello. Bello, l’aggettivo più adatto per questo set di canzoni e non da meno “We Two Are One” (giuro che questo brano mi ricorda lo stile di Nick Turner), “Sacrosanct” (una sorta di digital rock ambient), “Lonely Moon” (poco più di un minuto ma epocale nella sua bellezza), alcune delle novità proposte. L’insieme è qualitativamente interessante, anche se qualcosa sa di versione demo ma riaggiustata (forte il sospetto su “We Took the Wrong Step”). Segnalo, con malinconia, la versione della storica “Masters of the Universe” (l’avete riascoltata nello spot della Ford con il tizio che si tuffa dal trampolino e attraverso gli sportelli dell’auto?) con il compianto Huw Lloyd Langton. Inserisco alla fine il dettaglio dei brani proposti in “Spacehawks” per avere una migliore percezione del tutto. L’album esce in formato CD (standard e digipak) e in doppio vinile. Buona collezione!
01. Seasons – (remix from Onward)
02. Assault & Battery- New studio recording ( Original from Warrior On The Edge Of Time)
03. Golden Void – New studio recording (from Warrior On The Edge Of Time)
04. Where Are They Now
05. Sonic Attack – New Studio Recording
06. Demented Man – New studio recording (from WarriorOn The Edge Of Time )
07. We two are one – New Track
08. We Took the Wrong Step – (From Dave Brock solo album Looking for Love in the lost land of dreams)
09. Masters of the Universe – New studio recording with Huw.
10. Sacrosanct – New
11. Sentinel – (remix from Blood Of The Earth)
12. Its all Lies – (from Stellar Variations – Hawkwind Light Orchestra)
13. Touch – New Studio Recording
14. The Chumps are Jumping – New Studio Recording
15. Lonely Moon – New Studio Recording
16. Sunship – BOTE (remix from Blood Of The Earth)
(Alberto Vitale) Voto: sv