(Cherry Red Records) Voi stolti che inseguite il completamento della discografia degli Hawkwind, nel vostro scaffale che guardate con tanto amore, avrete – avremo! – un altro pezzo da aggiungere ai tanti che mancano. “We Are Looking In On You” è un live album che racchiude alcune registrazioni del tour tenuto dalla band nel Regno Unito lo scorso anno. È un doppio album e sarebbe stato impensabile non arrivare almeno a un doppio, vista la storia infinita della band che nasce nel 1969 e anzi un triplo avrebbe reso possibile aggiungere ulteriore materiale, sia recente che dei classici. Nonostante siano entrambi presenti le quasi due ore di musica potrebbero scontentare qualcuno. Pazienza! Dave Brock alla chitarra, voce, tastiere e sacerdote di una stirpe gloriosa ormai ridotta a pochi rappresentanti, poi il sempre ben saldo Richard Chadwick alla batteria, e Magnus Martin alla chitarra e voce, insieme Niall Hone al basso e tastiere, sono stati supportati dal vivo dalle abili atmosfere tastieristiche di Tim “Thighpaulsandra” Lewis. Proprio quest’ultimo elemento rende il sound più atmosferico, più avvolgente, più ‘spaziale’, arricchendo e completando la fattura dei pezzi. Come in “Unsomnia” che arriva a ricalcare la profonda ambientazione della versione dell’album “Somnia”. In generale però i pezzi dall’ultimo album “Somnia” riproposti dal vivo sono tutti ben eseguiti e riprendono quelle immense atmosfere nate in studio. C’è una frizzante versione di “Uncle Sam’s On Mars”, un po’ tagliuzzata ma sempre efficace. Tra i classici “Spirit Of The Age” che suona un po’ stanca a causa del comparto vocale, un punto a sfavore in alcuni momenti dell’album ma a Dave Brock e a gli altri, perché non è solo il Capitano Brock a cantare, non se ne fa una colpa. Giammai! “Right To Decide” invece è Hawkwind allegri, solari, un pizzico scanzonati, un loro lato ben risaputo e spesso udito nei decenni, e con un quadro strumentale di classe. Diventa una cavalcata attraverso il tempo ed è micidiale perché precede un’altra celebre cavalcata che è una progressione di riff, ritmi e synth, “Levitation”. I tanti momenti andanti di “We Are Looking In On You” su coordinate completamente strumentali o quali totalmente tali, come “Neurons, sono trascinanti e sono i momenti nei quali sboccia la capacità creativa. Bello ascoltare “Born To Go” che suona – e sconfina in “Star Exlporer” – ancora come quando nei loro primi viaggi spaziali, gli Hawkwind la suonavano poderosamente in ogni latitudine dell’universo. Il secondo disco si chiude con una cover di Tom Jones, “It’s Not Usual”! Appunto il lato scanzonato della band, come si è scritto più su. “We Are Looking In On You” è chiuso definitivamente da “The Watcher”: canzone scritta da Lemmy Kilmister che negli Hawkwind era una leggenda ma tirandosene fuori divenne poi un dio. “We Are Looking In On You” è un live affatto banale o scontato e comunica davvero qualcosa, oltre alla buona musica. Gli Hawkwind e Dave Brock, che ha 81 anni, sanno sempre cosa fare, sia questa terra che al di fuori di essa.

(Alberto Vitale) Voto: 9/10