(Hells Headbangers) Negli ultimi trent’anni mr Killjoy ne ha fondati di gruppi. Basta nominare i Necrophagia e Wuldulak per scatenare le più svariate fantasie su come possa suonare un suo nuovo progetto. Qui il signorino si cimenta ancora alla voce, tanto per cambiare. E bisogna dire che gli anni passano ma il tipo deve avere fatto un patto con il diavolo, la sua ugola non cambia mai e non perde un colpo! A proposito di diavolo, “Loch Ness Rising” è un concept basato sulla figura di Crowley (nel disco sono riportate pure delle registrazioni di alcuni sui dialoghi). In dieci tracce sentiremo parlare quindi di entità, misticismo e rituali, all’insegna di un black death tirato e dalle forti tinte magiche. L’incedere è sempre cadenzato e leggermente groovy, per un suono tutto particolare e da scoprire. Sembra infatti musica “facile” quella che esce dal cd, ma non lo è . Con il passare degli ascolti si intuisce un importante lavoro di composizione alle spalle, lo si sente soprattutto in alcune tracce più riflessive e strumentali, ma è ingenerale l’album nella sua interezza a convincere e stupire più di una volta chi lo ascolta. Non ci sono tantissimi mezzi di paragone, va provato e basta.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10