(Soundage Productions) Mai e poi mai avei pensato che dietro ad una copertina così si nascondesse un album black. La curiosità poi che ognuna delle sei tracce porta il nome di un mese , da marzo ad agosto, sembra di un lontano futuro. Aggiungiamoci poi la fisarmonica e qualche altro strumento tradizionale dell’est Europa e avremo un sostrato culturale quantomeno peculiare per questo gruppo. Ma la musica? Diciamo che i nostri si sono cimentati in un death/black dalle tinte vagamente epiche e boombastiche, piene di ritornelli quasi scanzonati e orecchiabili che ti restano nella testa in modo immediato. Sarò il suono moderno, sarò l’uso ‘ruffiano’ delle tastiere e dei refrain, fatto sta che l’album per il sottoscritto non ha mordente, riconoscendo comunque una certa volontà di voler uscire dagli schemi del classico black metal. Un esperimento riuscito a metà, dove le peculiarità descritte sopra non bastano a mantenere alto il livello di interesse dell’ascoltatore.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 6,5/10