(autoprodotto) Natura. Oscurità. Sofferenza. Soffocamento. Una unione dissacrante di elementi post metal che trovano le radici nel black e nello sludge. Tre quarti d’ora scanditi da sei maestose traccie che rappresentano il debutto di questa band polacca che riesce ad integrare sublimi momenti atmosferici, con la brutalità e la violenza del black metal in un contesto moderno, diverso, sempre oscuro, sempre travolgente. La copertina -meravigliosa- dove una figura misteriosa illumina -senza luce- un paesaggio luminoso ma allo stesso tempo tetro e desolato, introduce sulla opener “Diurnal”, la quale da un atmosfera digitale, extraterrestre, extrasensoriale trascina verso un ruvido black/death, molto opaco, nebbioso, freddo. “The Hurt Within” riesce ad offrire sensazioni doom violentante da una impostazione black, dove il main riff confonde, fa girare la testa fino ad arrivare a dimensioni sciamaniche, con un feeling spirituale e oscuramente ironico nel quale un fantastico sassofono crea disegni musicali contorti e coinvolgenti. “Away From The Sun” è post black metal imbrattato da un black più diretto ed essenziale, sempre crudele ed inospitale. Un aumento del livello atmosferico è presente su “Lowborn”, anche grazie alla parte iniziale acustica, con voce pulita e tastiere, fino alla parte che evidenza un doom/sludge. Suoni della natura sono l’introduzione per “Nightingale”, un pezzo che integra elementi tribali che convergono in uno sludge/post metal che presto evolve verso un black tirato ed estremamente efficace, capace di unire riff pesanti ad estrema malinconia. Titolo di chiusura la fantastica “XXXIX”, una canzone da bel oltre dodici minuti, dove la band riversa tutte le sue molteplici influenze e divagazioni sonore; una traccia epica, costruita con intelligenza dove la lunga parte iniziale, con il suo crescendo progressivo, risulta semplicemente stupenda, aprendo ad un componimento che riassume lo stile degli Hegemone, arrivando a toccare l’estremo opposto, caratterizzato da un black veloce, crudele e pieno di decadenza. Gli Hegemone si affacciano alla scena con fantasia, creatività ed originalità nel descrivere il lato oscuro, quel lato della mente contagiato da paure ed orrori, il tutto circondato da una natura spietata, crudele ed empia. Una descrizione della natura che poi si adatta perfettamente all’espressione artistica di questa ottima band.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10