(Napalm Records) E se gli Heidevolk fossero tornati agli straordinari livelli dei primi due dischi? Speravo in questo accadimento recensendo il pur buono “Velua”, e ora sembra davvero che con ‘Il Fuoco della Resistenza’, questa la traduzione del titolo del sesto platter degli olandesi, i nostri abbiano ritrovato il massimo della loro ispirazione. Ancora una volta la band attinge a piene mani al contesto storico-folkloristico di area centroeuropea, narrando stavolta i tempi delle invasioni germaniche e dell’estrema decadenza dell’Impero romano. Si inizia con il singolo “Ontwaakt”, dalle strutture solide e dalla matrice intensamente folk; da segnalare in più il robusto coro maschile di ben 25 elementi. Epicissimo il chorus di “A Wolf in my Heart”, brano più easy listening ma non per questo meno incisivo; in “Yngwaz’ Zonen” si ha la netta impressione di remare assieme ai guerrieri sassoni che veleggiano lontano. Pagana e stentorea “Britannia”, mentre in “The Alliance” è ospitato Nemtheanga dei Primordial, e il break di archi è imponente. Lo strumentale “Het Oneindige Woud” suona quasi come se gli Apocalyptica si fossero dati al folk; complessa “Gungnir”, brano dedicato alla lancia di Odino, che potrebbe addirittura ricordare i Tyr. Ancora epos con “Woedend”; insomma, nonostante un lievissimo calo nel finale il piatto è ricchissimo e l’ispirazione felice. Avanti così, verso le nuove frontiere del genere!

(René Urkus) Voto: 8/10