(Napalm Records) Hanno impiegato cinque anni gli Heidevolk per pubblicare un album e dunque il titolo scelto è giustamente “Wederkeer”, ovvero ‘ritorno’ o anche ‘ravvivare’. I vichinghi dei Paesi Bassi mettono in bella mostra un metal intriso di toni folk, pagani, storici e culturali. Il verbo degli Heidevolk è musica che presenta robusti elementi metal in pezzi come “Klauwen Vooruit” oppure “De Strijd Duurt Voort”, al contempo nei dodici totali alcuni si distinguono per essere catalizzati attorno a melodie antiche, valorose, dunque di taglio folk-viking impreziosite da sintetizzatori quanto da strumenti al di fuori del canonico concetto chitarre-basso-batteria. Dodici pezzi per un album fiero e imperioso, dove il metal è granitico ma essenziale e la nobile componente viking è spiccatamente elaborata attraverso un ottimo cantato quanto con i cori. Questi ultimi sono predominanti, sono ossatura delle melodie, anima univoca di pezzi ai quali conferiscono la giusta personalità, il mood storico e antico. Uno dei più riusciti per l’utilizzo dei cori nonché tra i più semplici è “Schildenmuur”: cantato, coro a risposta, ritmo con tamburi arcaici ad accompagnare. Tra i brani spiccatamente folk “Zomervuur” e la title track, non da meno però hanno un’ottima costruzione “Holda” e “Drink met de Golden (Walhalla)”, oppure “Ijzige Nacht” che sono esempi di come il metal e il folk si intreccino con equilibrio. La dote principale, il punto artistico definitivo di “Wederkeer” però è il fatto che la band abbia scritto e registrato delle canzoni che per la maggior parte sono difficili da anticipare, da capire cosa svilupperanno e dove andranno a finire. Un flusso di melodie, di ritmi e un’atmosfera antica, fiera, festosa o narrante che aleggia sul tutto. Musica spesso imprevedibile e forse sorprendente.
(Alberto Vitale) Voto: 10/10