(Sliptrick Records) Sono un trio russo, tutte ragazze e il nome è quello della loro chitarrista e autrice della musica, nonché dei testi con la cantante Vera Moore. La terza musicista è l’altra chitarrista Stasy Short. Al momento in cui si scrive pare che la band abbia reclutato una bassista. Le Helena Aleksandre’s presentano un rock piuttosto morbido, con buone melodie e che fonda tutto sulle chitarre. Siano esse distorte, arpeggiate o pulite, sono le sei corde la vera anima della musica delle Helena Aleksandre’s. Lo sono perché provano a creare cose e dare anche un inaspettato stampo neo-folk con arpeggi e armonizzazioni di sorta. La batteria, probabilmente dei pattern computerizzati, in alcuni pezzi è un disastro. Vera Moore non possiede una voce strabiliante, ma il suo timbro è appassionato e tuttavia offre una personale interpretazione nei pezzi, cantando sia in russo che in inglese, provando dunque a metterci il giusto feeling. Poco più di mezz’ora con momenti anche gradevoli, pur riconoscendo che come esordio lascia intendere un livello di incertezza in troppi passaggi chiave. Si capisce in fretta che sia la band che la sua autrice omonima hanno degli schemi in testa e provano a metterli nelle canzoni dandole un taglio vagamente progressivo. Il punto è che alcune esecuzioni sono ‘legnose’, le ragazze sono rigide oppure cascano in cose poco fluide, colpa però anche di una produzione approssimativa perché ammassa gli strumenti anziché distinguerli. L’incertezza si avverte in alcuni assoli, nei fraseggi e poi in alcuni momenti culminati dei pezzi tutto sembra volgere verso un pasticcio di cose… La giovane età è semplicemente la spiegazione del tutto.
(Alberto Vitale) Voto: 5,5/10