(Dark Essence Records) Veterani della scena viking norvegese (fra le altre cose, sono di Bergen), gli Helheim danno alle stampe un nono album compatto e granitico, oscuro e di grandi ambizioni, che si propone di dare corpo allo spirito dei popoli scandinavi prima dell’incontro con il cristianesimo. L’impresa è affidata a sette brani maestosi, che non scendono mai sotto i sei minuti di lunghezza. “Ymr” non è soltanto viking metal: anzi direi che, per la presenza di parti molto nitide in acustico e di altre quasi progressive, il primo referente che mi viene in mente sono ovviamente i Tyr. Una chitarra trascinante guida la più violenta ed epica “Baklengs inn i intet”; glaciale e meravigliosa “Rista blodoern”, con un passaggio acustico degno di Bathory e una chiusa fluviale con cori degna di Falkenbach. La titletrack è strutturata attorno a un giro antico quanto il tempo, che (non scherzo!) sarebbe stato benissimo, arrangiato diversamente, in un disco folk rock degli annni ’70. Classica violenza pagan per “Synir”, sperimentale la conclusiva “Endedagr”, con sonorità vagamente avantgarde. L’esperimento è riuscito: “LandawarijaR” fotografa con accuratezza il senso di un’epoca pura e ancestrale.
(René Urkus) Voto: 8/10