(Autoproduzione) Con tanta ironia e molta fedeltà ai modelli dell’europower più squillante, gli Helion Prime propongono da Sacramento, California, uno sci-fi power metal con voce femminile. Perché tutto sia un omaggio, il nome viene da Chronicles of Riddick, i testi sono tutti di ambito scientifico e fantascientifico, mentre la pacchianissima copertina rimanda di certo alla fantascienza thrash degli anni ’50 e ’60; questo debut succede a un ep uscito circa un anno fa. Un certo deficit produttivo non impedisce (del tutto) di godersi il disco, che dopo l’intro ci offre “The Drake Equation”, fra i Gamma Ray d’annata e i suoni americani dei Primal Fear. Con una allegria e cori quasi da Dragonforce “Into the black Hole”, mentre non è particolarmente esaltante la ballad “A Place I thought I knew”. Arrivano poi due brani con refrain vincenti: “Ocean of Time”, dove le tastiere si divertono a ricreare toni space, e soprattutto “Apollo (The Eagle has landed)”, che in pieno clima “Somewhere out in Space” racconta dello storico allunaggio del 21 Luglio 1969. Arriviamo alla fine delle danze con la briosa “Live and die on this Day”, che cerca un approccio più maturo e meditato. Gli Iron Savior restano a molti anni luce di distanza, ma gli Helion Prime possono comunque convincere gli astroascoltatori in giro per la galassia…
(René Urkus) Voto: 7/10