(Solitude Productions) Immaginatevi i My Dying Bride più pesanti e avrete probabilmente in testa la principale ispirazione degli HellLight. Otto tracce per questi brasiliani, che con questo platter tagliano il traguardo del ventennio di attività. Quindi preparatevi a suoni cadenzati e pesanti nella loro lentezza, una voce gutturale in growl che rende giustizia al nome del combo, capace di una magniloquenza ed un romanticismo di cui la band inglese di riferimento andrebbe orgogliosa. Non ci sono particolari segni di personalità nella loro proposta musicale, ma già attestarsi su buoni livelli cimentandosi con certi mostri sacri è già un ottimo passo verso la gloria, pardon… la dannazione eterna. Crepuscolari.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10