(earMUSIC) Gli Helmet, una delle migliori espressioni rock degli anni ’90, si sono riuniti nel 2004 e “Left” è il quinto album in studio da allora. Furono svelti con l’album “Monnochrome” che pubblicarono nel 2006 dopo appunto quello della reunion, “Size Matters”. Poi hanno impiegato quattro anni e poi sei e infine sette anni per mettere sul mercato gli altri tre. Il risultato però non intacca la validità del gruppo di New York capitanato da Page Hamilton. Il nono album degli Helmet non porta nuove meccaniche del suono e mirabolanti esempi di stile, però è un album degli Helmet e questo lo si avverte. Purtroppo “Left” non è d’impatto, per quanto sia fluido, guarnito di schitarrate nitide ma rocciose, avvolto dai ritmi freschi e anche fantasiosi di Kyle Stevenson, oltre a quell’incrociare stilemi punk con alternative rock, grunge e vaghe atmosfere artefatte, “Left” necessità comunque di qualche ascolto in più. Posto che Hamilton è il depositario della grandezza degli Helmet che ora sono costituti da nuovi volti dopo la reunion, il principio base della band resta come sempre quell’incrociare, quell’essere crossover che porta i contorni dei suoni verso dimensioni che superano i diversi generi possibili che la band propone. Dunque vigorosi, cinicamente essenziali alla lunga perché “Left” dura poco più di 30’ e quelle undici parti che lo compongono scorrono verso la fine dell’album ma non tutte riescono a essere il massimo grado di quanto la band potrebbe o dovrebbe essere. “Big Shot” è forse il primo vero pugno in faccia dopo quattro pezzi dall’inziale e fresca “Holiday”. Sembra quasi che gli Helmet eseguano un rodaggio fino a quando questo pezzo sboccia con la sua dissonanza, i ritmi marcati e le strofe degnamente urlate, fiancheggiate da un assolo di chitarra d’altri tempi. Se “Reprise” è il primo vero momento di escursione sperimentale, e non dura che 101”, “Dislocated” è un altro momento ruvido, scatenato, dinamico e di rottura col resto. La conclusiva “Resolution”, 104”, è un’altra escursione divagante semi-jazz, mentre “Tell Me Again” è un docile psych-folk. Questi alcuni pezzi salienti di “Left”, album nel quale gli Helmet sono lucidi, forse meno ispirati del previsto, però sempre vivaci e con la voglia di essere altro rispetto al mainstream.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10