(Horror Pain Gore Death Prod.) Questa band dell’Illinois può essere una delle tante formazioni americane con una storia ancora in divenire nel campo del death metal. Infatti gli Helmsplitter sono al secondo album in studio e manifestano un sound sotto una matrice death metal alla quale aggregano crust, thrash, brutal e varie sfumature le quali alla fine sono queste a fare l’album in se e non le singole canzoni o lo stile dei vari musicisti impegnati. Non voglio essere impietoso, ma se non è vero che dietro alla coltre di ritmi frenetici e spesso gestiti in contrapposizione ad un riffing che di base puzza di crust a momenti e di brutal o death metal in altri, manca una matrice ben definita della band e un modo di comporre che rispecchi una sua identità precisa (che ci fanno i passaggi stoner in “The Ground Bleeds Sorrow? A rendere tutto ancora più fumnso?), allora è meglio che smetto di scrivere. “Enraptured by Suffering” tira avanti per poco oltre i 40’ e rievoca scenari e sfuriate omicide, colpi possenti e micidiali in stile brutal e assalti ringhiosi di tipo crust-crore; il totale di tutto questo è solo un’alternanza di tali correnti stilistiche che alla fine ben poco resta all’ascoltatore. Al massimo quel senso di essere lanciati a mille che lascia capire come gli Helmsplitter vogliano essere furiosie dunque con una violenza insita nei brani estrema. Questo è in sintesi ciò che rappresenta in toto questo secondo album. I prezzi al di là dell’impatto e dell’aggressività sono in fin dei conti prevedibili, cioè già uditi, sfruttati e sentiti altrove, o sembrano essere dispersivi per il troppo che a volte manifestano. Di certo “Enraptured by Suffering” è pieno di vivacità, ma la sua consistenza è tutto sommato scarna.
(Alberto Vitale) Voto: 6/10