(Emp) E chi me lo doveva dire, che gli Helstar sarebbero tornati grandi? Mi ero anche un po’ abituato a produzioni ‘solo buone’ come “The wicked Nest” (QUI), e così “Vampiro” mi ha stupito il doppio… a questa nuova giovinezza avrà contribuito anche il ritorno a tematiche nosferatesche? Come che sia, il decimo (!) full-“length” dei texani gronda sangue che è un piacere! L’oscurità malata di “Awaken into Darkness” ci testimonia che siamo di fronte a un grandissimo disco: lontano dagli eccessi power/thrash delle ultime uscite, gli Helstar recuperano la loro dimensione più horror metal delle origini, e anche Rivera non eccede con i falsetti e il canto strozzato. Incalzante e furibonda “To Dust you will become”; straniante, ma con un ottimo lavoro chitarristico, “Repent in Fire”. “Abolish the Sun” è forse il pezzo più ‘moderno’ della scaletta, dato che si avvicina al blackened metal in voga qualche anno fa; ma ci riporta di nuovo indietro nel tempo la superba “Black Cathedral”, che paga un intelligente tributo ai Sabbath. Non manca un brano eccessivo, debordante, che finisce per risultare confusionario (parlo di “Off with his Head”), ma lo considero solo una goccia in questo oscuro mare in tempesta. Non scherzo se affermo che “Vampiro” piacerà a tutti coloro che considerano gli Helstar praticamente finiti con “Nosferatu”. Provare per credere!
(René Urkus) Voto: 8/10