(Selfmadegod Records) Henry Kane, ovvero Jonny Pettersson, multistrumentista, nonché tecnico del suono e produttore, e partecipe a tantissime band e progetti, come i Massacre, Just Before Dawn, soprattutto però Wombbath e via dicendo. Terzo album con questo vessillo nel quale ha da sempre riversato le sue influenze e posizioni crust-death metal con impennate grindcore anche se proprio il grindcore è in realtà levigato e stinto in “Circle of Pain”. L’album ha le tipiche sonorità svedesi del genere con l’integrazione di synth maestosi che allargano l’atmosfera e l’impatto dei singoli pezzi. Ritmi spesso esacerbati quasi industrial in certi frangenti, come in “Fear Is Rising”, nonostante Pettersson spazi stilisticamente attraverso il death metal. Melodie, cavalcate crust, pattern thrash metal, tappeti misteriosi, oscuri quasi cinematic, sono tutte tracce rintracciabili in ogni canzone di “Circle of Pain”. L’album però appare come un cumulo di cose che seppure con punte interessanti, si ha sempre la sensazione che esista poca concretezza in quello che Jonny Pettersson ha creato. Forse la vena creativa come Henry Kane, nome preso da un personaggio della serie “Poltergeist”, inizia ad annaspare oppure c’è la pretesa da parte dell’autore che quel principio di fusione tra stili sia una formula comunque vincente. Invece no.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10