(Inverse Records) Fondati dai fratelli Sköldmark nel 2005, gli Heroes of Vallentor esordiscono su Inverse Records con un disco power/epic metal che non ha assolutamente nulla del tipico sound della Finlandia, patria della band. Il sound grezzo e roboante e le diffuse ingenuità, che saranno interpretate di volta in volta come simpatiche o ridicole (la stessa idea di un concept fantasy, l’intro parlata, i cori, gli acuti sparsi qui e lì), mi avevano infatti fatto pensare a un retroterra ellenico, o comunque mediterraneo! Già l’opener e titletrack ricorda addirittura gli Ironsword (per lo stile in prevalenza roco del canto di Lars Sköldmark) se non i nostri Battle Ram. “The Questing Knights Vow” è uno schiacciasassi muscolare, poi sulla più thrasheggiante “Lord of Fire” c’è un numero spropositato di acuti non richiesti e molto sgraziati… “Vengeance” è un mid-tempo così manowariano da fare quasi tenerezza; poi la scaletta è rovinata dall’inspiegabile “Knights of Death”, costruita da spezzoni degli altri brani mixati fra di loro come se venissero dalla ricerca di frequenze radio. Insopportabile! Non poteva mancare lo strumentale acustico di rottura, “The forlorn Watchman”, prima dell’epos conclusivo, “The Sword of Heroes”, con un magnetico riff portante. Alti e bassi, luci e ombre in un disco ‘geograficamente eterogeneo’ per defenders duri e puri.
(René Urkus) Voto: 6,5/10