copherse(Chabane’s Records) Mostruosa entità francese che si manifesta attraverso tre persone, ma più di tutto con synth, basso e batteria. Un vortice di suoni che ondeggia paurosamente come in ipnosi o come qualcosa che si incammina per andare a perlustrare o a morire in spazi ignoti. La dinamica di questo sound è avvelenata dalla lentezza dei colpi, siano essi della batteria di Germain che dei synth di Alicia o di quelli del basso di Kévin. I synth poi hanno qualcosa di vagamente Del Dettmar ed anzi in “T’occupes pas d’la poupée qui tousse” mi sembra di ascoltare proprio una divagazione degli Hawkwind. Il brano, ovviamente strumentale come tutti gli altri, è una marea che monta e si porta via ogni cosa con placida e catatonica grazia. Brani strumentali dunque e di durata considerevole, come arriva ad esserlo nel suo massimo “Montagne Violente”, dodici minuti, oppure “Foret Black Metal VV”, quasi quattordici minuti. Come suonano gli Herse? Batteria che va in crescendo, in uno stile quasi da jam session e dunque libera di abbattere ogni cosa o fedelmente compagna delle linee decise dal sintetizzatore e dal basso. I suoni si gonfiano, diventano rarefatti, s’intossicano e si evolvono, attraverso oscillazioni elettroniche e modulari. Sonorità vintage del monotron, dunque ecco che venti elettronici si diffondono come in una tempesta. Il basso, forse, è colui che decide le linee melodiche, l’entità che disegna l’aspetto di questa musica che è al limite di noise, psichedelia, free-form, space-rock. Un lavoro eccellente e dai connotati di una sperimentazione che rievoca cose del kraut rock e della psichedelia della prima metà anni ’70. L’album è disponibile in vinile, cassetta e free download.

http://www.chabanesrecords.c.la
http://herse.bandcamp.com
https://soundcloud.com/herse-band

(Alberto Vitale) Voto: 8/10