(Listenable Records) Undici anni vissuti tra pubblicazioni e qualche frenata nell’attività, ma Hetroertzen resta una creatura votata al black metal. Nuovo album dopo cinque anni registrato in maniera chiara per via anche di una lucidatura dei suoni. Un gesto che permette di vivere tutte le frequenze magiche dei pezzi segnati da testi ispirati dallo gnosticismo, dal quale poi proviene il titolo, ma anche dall’esoterismo. L’oscurità e melodia vagamente mistica galleggiano nelle atmosfere dei pezzi. A questo taglio in stile occult black metal non manca però una sostenuta dose di forza, resa anche possibile da un drumming sostenuto e modulato nelle varie composizioni dell’album. Se la band apre al meglio con l’intro “The Arrival” seguita da “Sea in Black”, si distingue per alcuni spunti melodici evocativi, certamente per un riffing cromato da una distorsione ruggente, ma nel resto del materiale non si scosta da un modo standard di impostare i pezzi. Apprezzabili certi fraseggi delle chitarre che risultano nenie dissonanti e macabre, come in “Absirption of the Current”, ma restano lampi momentanei all’interno di un insieme ormai fissato. Questa creatura di cui sopra, è realmente black metal e con i suoi pezzi evoca l’oscurità, riti e filosofie che governano lo spirito dell’uomo con leggi nascoste ai più. La sua musica è ammaliante ma alla lunga diventa un’ipnosi per via della sua serialità.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10