(Massacre Records) Amanti e appassionati del melodic-power hard rock, quello spesso, pomposo e tinto da tastiere che simulano orchestrazioni, molto in voga negli anni ’80, oppure coloro che sono legati all’AOR, potranno saggiare una proposta consistente di tutti quei cliché con il debutto degli HeyWire. Band danese composta da musicisti già maturi e con un tocco personale che sembra educato dai Deep Purple degli ultimi anni ’70 e soprattutto quelli di metà anni ’80 (immaginate “Perfect Strangers”). Proprio quella rotta musicale, arricchita poi da innesti AOR, definiscono questo lavoro omonimo che si presenta energico, graffiante a tratti anche romantico (o forse melenso) probabilmente stereotipato, ma altamente orecchiabile. “HeyWire” e gli HeyWire” soffrono di questa eccessiva vicinanza ai gloriosi Purples (hanno aperto per loro in passato, ma anche per DIO, altro nome che ricorre nelle loro note, Slash e Rammstein), è forse questo l’unico vero difetto di tutta questa operazione musicale. I musicisti sono intensi, si concedono anche tocchi stilistici notevoli, vedi il prog di “Running” ad esempio, eppure lo schema canzone presenta troppe pieghe che si rifanno a dei maestri. L’album è comunque gradevole: chi scrive lo consumerà probabilmente, ma terminato il periodo di enfasi, il rischio sarà di vederlo sepolto in un angolo, magari preferito al riascolto di qualcosa dei Whitesnake.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10