(Magnetic Eye Records) Avete le vertebre in buone condizioni, in forma? Volete invecchiare rapidamente lacerandole e devastandole? Bene, “Palm Reader” è la non-medicina che fa per voi! Giungono al secondo disco i texani High Desert Queen, trascinando nel proprio sound tutta la polvere del deserto, il fumo tossico di un motore spinto oltre il limite percorrendo quelle infinite strade, tutte senza una meta che non sia il viaggio stesso. Suoni esaltanti, riff incisivi, voce maschile e a volte femminile… il tutto dentro uno stoner sulfureo, un fuzz acido… un massacro di riff che spesso e volentieri scatenano quell’headbanginig lento e profondo, micidiale ma esaltante. Lacerante e polverosa “Ancient Aliens”, pesante e incisiva “Death Perception“… con quel break down letale, dopo i tre minuti, il quale non lascia scampo, non permette la sopravvivenza. Complessa le variegata la lunghissima “Head Honcho”, mentre si rivela trascinante l’ottima ed schizoide title track. Altro head banging? Certo, benvenuta “Time Waster“, seguita dall’ipnotismo suggestivo della favolosa “Tuesday Night Blues”, prima della conclusiva e narrante “Solar Rain”. Stoner, doom, fuzz e una tormenta nefasta di desert rock e rock psichedelico. Un disco che non inventa nulla ma che spacca, che lacera, che provoca. Un disco che forse è meglio non ascoltare mentre si guida un veicolo a motore. Un disco da evitare sotto l’influenza di droghe o alcol. Un disco pericoloso, un disco fottutamente esaltante!

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10