(Swords And Chains Records) “9 canzoni di puro metallo a base di riff”. È questa la premessa e gli Austriaci High Heeler la mantengono. Anzi, vanno oltre! Stampano “anche” il cd. Perché il formato vero è il vinile, e questo album è pensato con lato A e lato B! Ma non è tutto: le foto! La cover! Il retro! Se non li conoscessi e trovassi questo disco in un polveroso negozio di periferia, mi chiederei per quale dannato motivo non sono in possesso di questo disco degli anni ’80. Ma “Force and Finesse” è nuovo. E loro sono al debutto, un debutto che è un tributo ad un’altra epoca, ad un altro sound, ad un’altra atmosfera, ad un’altra immagine. Puro metallo! Lodevole. Fantastico… peccato che il cantante sia di una noia quasi mortale. Certo, non fanno assolutamente nulla di nuovo… anzi siamo pure su livelli abbastanza semplici (almeno per gli standard attuali)… ma quei riff dichiarati ci sono eccome, ci sono tutti ed i tre quarti d’ora sono taglienti, energetici, maledettamente classici. Ma il cantante non c’è. Una voce piatta, poco emozionale ed a volte nemmeno in una tonalità compatibile con la melodia (per non dire stonato). Un vero peccato, terribile peccato, perché questo è un concentrato di storia del metallo old school, quello un po’ tedesco, un po’ inglese. Un sound anche un po’ grezzo o semplice, come lo era all’epoca. Ma non tutto è perduto: il singer è anche il bassista… se questa band gli toglie il microfono e lo affida ad un front man degno di questo nome, non solo guadagnerebbero in immagine (una band di questo tipo deve avere un cantante che fa solo il cantante!), ma risolverebbero un problema che uccide l’immenso valore contenuto in questo debutto. Il metallo c’è, l’acciaio pure. Mancano i tuoni ed if fulmini per risvegliare i morti!
(Luca Zakk) Voto: 5/10