(autoprod. /Dooweet) Il titolo spiega da subito che questo è il quarto album per la formazione hard rock francese. I musicisti originari di Montpellier si sono da sempre distinti per un hard and heavy votato all’indirizzo anglosassone, Aerosmith, Guns ‘n’ Roses, e non solo, gli Scorpions per esempio. tanto per citare qualcuno dei grandi dei quali gli Highway hanno voluto seguire la strada. “IV” qualche debito lo presenta pure, ma non di idee perché alcune soluzioni rientrano ampiamente nella tradizione hard rock-blues, come è il caso di “Wake Up”, nella quale con Benjamin Folch al microfono spunta anche Jeff Scott Soto (ex Yngwie Malmsteen e Journey). “Concession Time” è delicata e basata sulla voce di Folch, l’acustica e il resto arriva dopo, per un pezzo d’atmosfera e d’intensità che vale. “Chemical Trip” ripropone lo stesso schema, cioè voce e acustica e un’andatura svelta tra country e blues, tra Led Zeppelin “III” e la tradizione musicale degli stati del Mississippi. Eccellente e con un testo divertente. Gli Highway più duri abbondano, “IV” presenta dodici pezzi e in fin dei conti tutti di un certo livello. “Brotherood”, l’opener, ha un riff solenne e un coro che si stampa nel cervello. Catchy nel modo giusto. “Wake Up”, già citata, ha la sua adrenalina, ma anche una canzone andante e intensa come “Boogie Wave” che fa colpo e di nuovo con un coro ben costruito. L’arrangiamento è il segreto del tutto, in questo album ogni strumento fa un buon lavoro e insieme formano un vero e proprio ricamo. Un lalbum fine, premiato con una produzione attenta e chiara.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10