(Lacerated Enemy Records) Interessante debutto dei Lombardi Hiss From The Moat, band attiva dal 2006 che vanta tra le sue file James Payne, batterista degli Hour Of Penance. Il genere proposto è un originale mix di black metal e deathcore, prendendo le ritmiche furiose e i blast beats del primo e i breakdows e il growling del secondo. Il risultato è un album violentissimo in cui non mancano assoli molto tecnici e rallentamenti pesantissimi. L’intro che apre questo lavoro è sinistro e oscuro, due minuti di atmosfera prima dell’attacco frontale di “Conquering Christianity”, forte di un riff sparato inframezzato da momenti più atmosferici ma con la batteria che martella in costante doppia cassa. “Honor To The Mother Of Death” parte anch’essa ai mille all’ora, ma con un approccio più vicino al deathcore rispetto alla precedente, marcatamente black metal. Nella parte finale, una serie di funambolici assoli fanno da preambolo alla sfuriata finale. “Moralism As Anesthetic” inizia con una ritmica lenta e pesante seguita da un’accelerazione che ricorda alcune cose dei Behemoth. La title track è devastante nel suo incedere ai limiti del grindcore, un treno in corsa che rallenta per un attimo nella parte centrale per poi riprendere violentissima. “The Path Of The Pilgrims” è introdotta dal rullante di Payne che esegue una marcetta tipo militare su cui si inserisce un riff monolitico di chitarra prima dell’ennesima accelerazione con blast beats e testi parzialmente in latino. “The Descent From The Throne” è forse il brano meno interessante dell’album; nonostante sia ben eseguito e abbia ottimi assoli, non riesce ad entusiasmare. “Ave Regina Caelorum” è un interludio sinfonico prima della death core oriented “Caduceous”, caratterizzata da breakdowns contrapposti ad accelerazioni vertiginose. Chiude l’album un breve outro che non aggiunge nulla alla qualità di questo album davvero sorprendente che riesce a incrociare deathcore e black senza forzature rendendo i brani oscuri e dinamici allo stesso tempo per un lavoro capace di tenere alta l’attenzione dall’inizio alla fine.
(Matteo Piotto) Voto: 7/10