(Red Cat Records / 7Hard ) Hard rock agile, pieno di spunti. Un album dinamico dunque, come dimostrano i momenti appena un po’ Red Hot Chili Peppers, “Stinking Like a Dog”, l’indimenticato funky già espresso nel precedente album, QUI recensito, e sguardi all’alternative rock e pop statunitense degli anni ’90. Il tocco raffinato di “Down to the River”, per un reggae soffuso ma avvolgente e con qualcosa di Lionel Richie. “Don’t Stop Moving”, semplice, ma efficace e diretta. “Fingerprints” mostra un certo estro, sia sul piano generale che per le canzoni testimoni dell’arte della band. Ben riuscita “Another Dawn”, con un prog docile, semplice, ma di grande effetto, grazie ad arrangiamenti molto curati. La placida “Jewish Vagabond” con quei toni seventies e folk rock è da eleggere di diritto a migliore canzone dell’album, nonostante “Just for One Day” reclami anch’essa una certa considerazione, nonostante sia un pezzo tirato su con mestiere, per l’atmosfera, l’assolo, il giusto mood del cantato, oltre al suo modo di essere ballad. Registrazione pulita degli strumenti, tutti udibili e posti nei livelli giusti dei volume, per un equilibrio che è il vero esito finale di questo raffinato “Fingerprints”.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10