(Argonauta Records) Ritorno di un recente passato. “Instinct” è il primo album di questa band della Florida fondata nel 2008. Ed è datato 2010. All’epoca ebbe un discreto successo e, anche a causa della pubblicazione indipendente, è finito per essere sold out. Ora Argonauta Records ha offerto una nuova vita a questo lavoro (nel frattempo, a metà 2013, la band ha pubblicato “un altro” full length intitolato “Abysmal”) che riesce a toccare livelli di oscurità e dolore inauditi. Il territorio è marcatamente sludge/doom, le chitarre sono sempre sporche, sudice, graffianti, mentre la voce è un costante urlo infernale. Ritmiche in linea con il genere, quindi deliziosamente lente ed ossessive, costruiscono un ambiente ostile e soffocante dove pesantezza sembra essere la parola chiave. Un peso infinito, schiacciante. Ma tanto feeling ruvido, tanto spietato approccio sonoro non portano certamente ad un prodotto semplice e scontato. Ci sono pezzi, episodi, momenti geniali che emergono da quell’atmosfera fumosa creata dalle dieci tracce (oltre cinquanta minuti di agonia). La conclusiva “Wayside”, per esempio è decadente ma estremamente perversa: demoniaco il riff iniziale che poi apre i cancelli al sound della band. “The Return”, nonostante l’esasperazione, dimostra un orientamento Sabbathiano, anche se mostruosamente distorto. “Warbeast” è devastante, e riesce ad appesantire ulteriormente la percezione, mentre la ritmica della fantasiosa “Spit In The Fire” è spietata, senza comunque dimenticare ancora una volta quell’orientamento Black Sabbath che su “Instinct” risulta stupendo. Ed anche “Nothing Left” non deluderà gli amanti di queste suggestive creazioni sonore da consumare solo ed esclusivamente in un clima di devastazione, con molto fumo, alcol, droghe e qualsiasi depravazione passi per la testa. Infatti “Instinct” è purissimo sluge selvaggio esporco. Chi non si sente attratto da questo tipo di sonorità non apprezzerà il disco in quanto gli Hollow Leg non fanno sconti, non fanno musica commerciale, non cercano di far piacere ad un pubblico. Ma questo è uno sludge essenziale, lontano da evoluzioni moderne. E’ roba diretta, schietta, feroce. Nebbia fitta ed una energia che polverizza qualsiasi ostacolo. E’ un piacere poter beneficiare di questa reissue, in quanto questa è musica che non deve passare assolutamente inosservata.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10