(SPV/Steamhammer) 30 anni e non sentirli, anzi sentirli ed esserne orgogliosi. Con tutta sincerità, riascoltare queste canzoni degli Holy Moses mi porta a chiedere dove stia finendo al giorno d’oggi il metal. Gli Holy Moses nascono ad Aachen, in Germania, ed esibivano uno speed/thrash metal con alla voce Sabina Classen, ovvero una bionda che cantava in growling. C’era anche suo marito Andy (forse ormai ex-marito), chitarrista, ma lui poi abbandonò nel 1994. Il primo album era del 1986 e si intitolava “Queen of Siam” e spaccava di brutto. Tuttavia la band suonava già da anni e incise diversi demo tape. Vennero poi tanti altri dischi e la band ha sempre fatto del suo meglio per inciderli, denotando sempre uno stile aggressivo e asciutto, senza troppi fronzoli. Ora esce questa raccolta in doppio CD, un giusto tributo, un promemoria necessario per una band che mai forse ha ricevuto i giusti riconoscimenti. In ben 22 canzoni si traccia un profilo, anche grazie a due inediti come “Borderland” e “Entering The Now”, per scolpire l’identità degli Holy Moses e tenerla bene a mente, per chi li conosce già. Chi invece non li conosce affatto oppure li ha scoperti molto tardi, come il sottoscritto (soprattutto per ragioni anagrafiche), può iniziare da questa corposa e affascinante raccolta. Insomma, questo è metal allo stato puro.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10