(W.T.C. Productions) Si spalanca nuovamente dopo cinque anni la porta dell’Horna, dell’inferno, nonostante dopo “Sanojesi Äärelle” siano arrivati il live “Vihan Tiellä”, EP e uno split. “Askel Lähempänä Saatanaa” è il nuovo album in studio dei finlandesi Horna. Un nuovo atto di black metal infamante, privo di compromessi, ruvido per quel tanto che serve, satanico e pagano per come deve essere un album black metal. Hex Inferi, sessionman live, entra al basso, al posto di Qraken, mentre Infection è passato alla chitarra già da tempo. Nessuno scossone sostanziale, dopo aver assorbito il colpo della partenza di Corvous nel 2010, con l’ingresso di Spellgoth al microfono. “Askel Lähempänä Saatanaa” è quel genere di lavoro dove tutti gli strumenti ruggiscono, come demoni incatenati negli anfratti più bui dell’inferno. La produzione vede la batteria di Vainaja profusa in un subdolo e turbinoso mantra che sembra posto al centro di tutto, mentre le affilate chitarre hanno i volumi un tantino più bassi e dietro di loro giunge quel basso ombroso che cuce il tutto. Spellgoth è un assatanato. Un mostro turpe. Cerimoniere di riti neri, pagani, arcaici, perduti. Gli Horna sono maestri di un black metal istintivo, ma non per questo manchevole di strutture che si susseguono tra passaggi veloci, trame sonore dalle melodie pagane, mid tempo improvvisi (a volte in stile Darkthrone di un tempo o alla Carpathian Forest) e una solidità sonora grezza ma dannatamente espressiva. Horna è davvero l’abisso, l’inferno (questo è il significato del loro nome, tradotto dal finlandese), anzi sono l’accesso a quel mondo
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10