(Stygian Black Hand / Invictus Productions) Horns & Hooves si fanno strada nella scena black metal partendo dalla Grande Mela da poco più di dieci anni. Il trio black metal pubblica un mini album dopo il debut album “I Am the Skel Messiah” di due anni fa e precedenti piccole pubblicazioni. Con “Spectral Voyeurism” Horns & Hooves esibiscono una creatività fulminante con i propri scombussolanti principi stilistici. Esponenti del verbo black metal, i newyorkesi mostrano un lato vagamente avantgarde che sboccia con brevità, in una fiumana devastante con più velocità e gradi di pesantezza inclini al blackened death metal. Ognuna delle sei composizioni presenta una sontuosa dose di oscurità, melodie con riflessi gotici e angoscianti. Il tutto è retto da un drumming estroso, abile nel passare da blastbeat a pattern articolati. Una intro degna da film horror/fantasy ed ecco poi piombare sull’ascoltatore la title track che mischia strigliate detah-grind dei primi Morbid Angel con sovraincisioni che aprono a momenti inusuali e conseguenti intrecci melodici in stile Nile. Se la title track appare sfrenata con le sue pur immediate eccentricità, l’intermezzo “Shallow Blue (Hesitation)” altro non è che una divagazione strumentale avantgarde nel suo incollare insieme più stili. “Waiting for Creation” ritorna al canonico black metal, quasi come Bathory ma in una visione più estrema e alla Sadistik Exekution, con un esemplare lavoro della sei corde che si produce in più sfumature. “Spectral Voyeurism” è concluso da “Dust”, altra raffica black metal cementificata da blast beat devastanti, intrecci melodici delle sei corde nonché da linee vocali a più registi. Il suono generale è ben modellato pur avendo quella patina ruvida e da un assemblaggio generale di stampo underground. Temi neri e occulti, menti devastate e deviazioni mentali sono raccolte e portate in musica in maniera davvero ispirata e a tratti inusuale.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10