(Season Of Mist) Una crescita indiscutibile da parte degli statunitensi Horrendous, nel loro calarsi in maniera totale nelle regole del progressive applicato al metal. Nascono infatti come una death metal band ma ben presto gli statunitensi si dirigono verso forme sempre più architettoniche nel loro suonare. L’approdo a questo quinto album de gli Horredous li vede riuscire a suonare in maniera evoluta, tenendo insieme il susseguirsi dei pezzi con abilità e una fluidità sia esecutiva che melodica esemplare. A cinque anni da “Idol”, il precedente album, gli Horrendous esibiscono una pulizia esecutiva impeccabile, nella quale il suonare entra con la proposta di melodie fluenti, anche quando queste si sviluppano in serie oppure con contrappunti e strutture più complesse. Risalta all’orecchio anche un certo distacco dal death metal più classico che la band ha mostrato agli esordi e almeno per una metà della propria discografia, mostrandosi come un manipolo di musicisti che passano da momenti melodic metal ad altri di puro metal che vogliono essere prog, tecnici e al contempo comunque legati a evoluzioni melodiche. “Ontological Mysterium” è un album che si lascia ascoltare, seguire in ogni sua fase e non arriva a momenti di flessione. Lo stile della band è vasto ma offre personalismi nonché allusioni a maestri del prog-melodic death metal. Resta, alla fine dell’album, la sensazione di avere assistito, udito, a un flusso musicale ambizioso e allo stesso tempo agile, personale.
(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10