(Horror Pain Gore Death Prod.) Oh Signore, ma questi da dove son venuti? Non dalla gloria del Signore, con quel nome e quella copertina poi…sono di Bologna! Sono ragazzi ammantati di nero, votati ad un dark grezzo, dalle tinte gotiche e da fregi punk. Qualcosa di loro già da “Black Rivers”, prima canzone dopo l’intro, mi ha fatto balzare alla mente il compianto Rozz Williams e i suoi Christian Death con quei toni così gotici e quel clima di rapimento dai conflitti interiori. Alcune andature melodiche delle chitarre ondeggiano verso i Cure (no, non quelli commerciali), oppure riprendono i The Danse Society e i Bauhaus. Spettri del passato, diafani o veramente consistenti, ma lo scenario che li ospita è nettamente costruito dalla band. Julia Black Bird col basso e Henry Hatfield con la batteria ricamano l’ossatura, il ritmo, il supporto a quello che Andrew e Mrs Vacui si sentono di intonare con le loro sei corde: arpeggi, fraseggi laceranti, litanie acide. The Sheriff è il sacerdote, la voce, l’anima. “In Darkness You Will Feel Alright” scorre con il suo pathos atipico perché sofferto e narrato, come vuole un vero album dark. La release racchiude le otto canzoni tra una intro, dallo stile perfetto per un film horror italiano di Fulci o Argento, e un’aspra e affascinante outro strumentale, di puro dark-punk. Seguono sei brani in versione demo, dei quali alcuni nei precedenti otto, e che permettono di assistere ad un sound più grezzo e ad un dark davvero primitivo e ancora sommamente prigioniero del punk e di chitarre dal sound ancora scarno. Gli Horror Vacui suonano, affascinano e rapiscono l’attenzione, come l’immagine di un mucchio di candele in lontananza capaci di creare ombre e luci. “In Darkness You Will Feel Alright” è un vero canto notturno, una melodia che gira tra cattedrali e cimiteri. E’ uno spettacolo che induce a chiudersi in se stessi.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10