(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Si va al di là del mare, dell’orizzonte. Luoghi battuti anche da venti inclementi e nei quali marinai ambiziosi e coraggiosi vanno in contro. “Ciel Cendre et Misère Noire”, ‘cielo cenere e miseria nera’, si svolge in un oceano, attraverso una storia definita dal cantato di Adèle Adsa. Lei è una sorta di demone: il suo registro vocale è in scream o ringhiante e sembra quasi demoniaco. In alcuni frangenti la Adsa lancia degli strilli impressionanti. Al contempo dietro a questa vocalità c’è un mélange tra death-black-thrash, ampie linee melodiche e approcci sparsi di natura technical o prog. Non sempre i parigini Houle viaggiano su tempeste infuocate, riescono anche a creare frammenti di atmosfera per rendere da una parte la sezione canora adattata ai testi, dall’altra per avere più ponti per allacciare le diverse parti estreme, saettanti e infuocate. Melodicamente la band riesce a stare nell’ambito di un melodic blackened metal con qualche variazione in stile pagan, in ciò proprio i testi, almeno da uno soltanto intercettato per iscritto, hanno il focus non definitivamente sull’oceano ma certamente è l’essere umano il protagonista e sua la sfida che sente dentro e vive nelle sue avventure. Musica, un idea testuale e un sapere rendere tutto al massimo grado in “Ciel Cendre et Misère Noire”.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10