(Agonia Records) La veemenza del sound degli Hour Of Penance è da sempre la prima cosa che arriva quando si ascolta un loro lavoro. Questo, “Devotion”, è il nono album in studio per la brutal death metal band che lo ha registrato allo Hertz, lo stesso di Vader, Decapitated e Behemoth. Anche “Devotion” è ascrivibile per magnificenza e impatto allo stesso livello dei lavori di quelle band. Li avevamo ascoltati l’ultima volta nel 2019 con l’album “Misotheism” e ora con Giacomo Torti, il nuovo batterista (Bloodtruth e altri), ritornano alla carica con un prodotto altrettanto valido quanto il precedente. Il suonare tirato alle estreme conseguenze come degli invasati di Suffocation, Deicide, Cannibal Corpse, ha reso questa band una delle più note nel panorama internazionale del death metal più estremo, distruttivo, brutale e violento che possa esistere. A malapena quaranta minuti di durata e buona parte dei pezzi che arrivano a oltre tre minuti e mezzo, sono il quadro di questo massacro che si dipana senza sosta e con le più classiche movenze della band laziale. Non ci si aspetti qualche novità da “Devotion” ma non ci si aspetti un calo nell’abilità di questi macellai. Il passo veloce, estremo, viene solo a tratti spezzato da qualche riduzione della velocità o frenesia espressa in gran parte del tempo. Fuoriescono dal magma ribollente un po’ di assoli ben piazzati, come rasoiate assassine. Piacevoli alcune sommatorie ritmiche e del riffing che creano un muro impenetrabile. Un album dove non si respira, nel quale bisogna essere votati all’estremismo per assorbirlo, pena la distruzione totale dei sensi.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10