(Time To Kill Records) Dopo l’album del 2009 “Memories from the Abyss” e fino ad oggi anche l’unico, Humator pubblicano finalmente un successore e il cui titolo è “Curse of the Pharaoh”. Intrisi di mitologia egizia quanto di argomenti fantasy, la band crea un proprio discorso testuale appunto legato ai summenzionati argomenti e rivestendo il tutto di un death metal feroce, cinico, a tratti chirurgico. Death metal che nella sua meticolosa e devastante espressione potrebbe essere accostato in maniera approssimativa ai Cannibal Corpse, primi Suffocation e realtà statunitensi del genere. Al riffing possente e brutale la band affianca un taglio comunque tecnico, millimetrico nella sua identità. “Curse of the Pharaoh” macina una quantità di death metal in una maniera certo feroce, eppure misurata da una tecnica ben misurata che riesce a ben impressionare l’ascoltatore. La band nasce in Sicilia, si trasferisce poi in Germania e Piero Geloso, batterista, e Raimondo Caltagirone, chitarra, sono ora affiancati da Michael Bach (voce) e Simon Moch (basso) e dall’altro chitarrista Antonino Durante. Humator hanno avuto una esistenza che ha prodotto molti concerti, solo un paio di album ma notevoli perché la band si esprime a un livello esecutivo creativo e di fatto interessante.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10