(Fuel Records) Mostruosa opera prima della death metal band italiana. Stile possente e dinamico con qualche assonanza sparsa con Benediction e Bolt Thrower, impennate in stile thrash metal e melodic death metal, un groove serpeggiante che fodera di acciaio questo album. Al di là del genere salta all’orecchio durante l’ascolto che ogni musicista offre un contributo tale da ritagliarsi comunque un proprio e legittimo spazio. Dunque se le sei corde di JP Lisi e Simone Rinaldi emettono un’ampia gamma di riff, nonché di assoli i quali potevano anche essere di più, formano un’ossatura del sound possente e a suo modo creativa, allo stesso modo il comparto ritmico svolge un mirabile lavoro. Il basso di Lorenzo Corno non viene mai seppellito dalla frana di rocce prodotta dal guitar working e Riccardo Rjillo alla batteria si destreggia tra colpi che vanno a sottolineare l’andatura del riffing oppure a formare tessuti ritmici che vanno in contrapposizione. “Front: Toward Enemy” non suona come un monoblocco, i cambi di passo, il groove che viene accentuato o sminuito, le andature ruvide stile Bolt Thrower ma con un passo più snello e meno pachidermico, oppure alla Asphyx, creano un bilanciamento che accompagna l’ascoltatore durante questi trentacinque minuti in maniera fluida. Otto pezzi della band e uno dei Rush, “Dreamline” che presenta Mikael Stanne dei Dark Tranquillity alla voce. Infine Maurizio Caverzan (Ghostheart Nebula) al microfono offre un timbro vocale arso con punte di growl che ben si sposano con il clima generale. Tutto quadra per un’opera prima di un certo valore.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10