(Suspiria Records) Questi tizi sono di Mataró, vicino Barcellona, e suonano da qualche anno. Suonano deathcore, quello possente ma con inserti melodici. Le chitarre in società con i due elementi del comparto ritmico, erigono un sound spesso, distruttivo e appunto arricchito da spunti melodici che portano i pezzi a tenere dentro di se qualcosa di distintivo. A questo punto è bene dire come gli Hyde Abbey pur rivelandosi dei musicisti con buona preparazione, e non semplicemente una band di giovincelli che cavalca l’onda, una delle tante, nella sostanza hanno sfornato una release da “calderone”. Un sound che li accomuna (è l’etichetta stessa a suggerirlo) agli All Shall Perish. Nella line up figurano due voci, le quali duellano, tra growls, screamings e tutto il resto. Anche questo è un modo per arricchire le canzoni, le quali si sviluppano tra i canonici breakdown, le accelerazioni ipertrofiche e come già scritto, gli inserti melodici che sbocciano come fiori improvvisi su una parete rocciosa. Ci sono anche dei buoni assoli e fraseggi sparsi, i quali rivelano appunto quella preparazione di cui si diceva prima. Piacciono “God, Pray for Plagues”, con all’interno il suo rivalersi su riff di stile svedese e la costruzione articolata del pezzo, “To the Hollow” e la sua ampia melodia in un death abbastanza morbido. “Scream, Slap , Snuff” brano più death metal rispetto alla media e non da meno “Unlike Backslider”. Suonato bene, nel pieno rispetto delle regole del proposto metalcore o melodic death metal che sia, gli Hyde Abbey possono trovare posto nelle preferenze di chi segue questo filone

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10