(Autoproduzione) Terzo album per Hyperia, band capitanata dai coniugi Colin e Marlee Ryley, marito e moglie nella vita e, rispettivamente, chitarrista e cantante in seno alla band la quale si presenta in formazione rimaneggiata per tre quinti, con l’entrata in line up del bassista Jon Power, il chitarrista Skyler Mills ed il batterista Aaron Bell. Il thrash metal proposto su “The Serpent’s Cycle” è feroce e violento, con partiture arrembanti non lontane dallo stile di Exmortus, Municipal Waste e Havok, senza per questo disdegnare varianti melodiche improvvise o digressioni verso la musica classica, come su “Prophet Of Deceit”, che prende i prestito passaggi della “Toccata e Fuga In Re Minore” di J.S. Bach. Ovviamente non possono mancare le classiche badilate sulle gengive, nate per scatenare il putiferio sotto il palco, ed un brano come “Automatic Thrash Machine” dice tutto già dal titolo. “Deathbringer” è articolata, avvolgente e tecnicamente notevole, mentre Marlee ringhia furiosamente dietro al microfono. Divertente l’arrangiamento della conclusiva “Crazy On You”, cover degli Heart riletta con gusto secondo lo stile degli Hyperia. Un album che, pur non facendo gridare al miracolo ci propone un thrash metal suonato con grande gusto e passione.
(Matteo Piotto) Voto: 8/10