(Saturnal Records) Otto anni non sono pochi ma tanto è passato dall’ultimo album dei finlandesi. Il loro è sempre stato un black n po’ fuori dagli schemi, nonostante il fatto che se uno analizzasse i singoli elementi non troverebbe nulla di diverso rispetto ad altri gruppi: i suoni sono ruvidissimi, la registrazione anche, la voce (molto bella per il black, proprio adatta direi) è il classico canto straziato, le chitarre che macinano riff… Insomma, descritto così il gruppo sembrerebbe il classico combo di musica nera. Eppure… C’è anche un che di rituale ed epico nell’atmosfera generale, senza contare numerose reminiscenze di numi tutelari del passato come Mayhem e Burzum… Dai primi i finlandesi hanno ereditato l’interpretazione vocale quasi recitata presente soprattutto in album come “Ordo Ad Chao”, di Mr. Vikernes invece si possono riconoscere alcuni passaggi epic/folk tipici soprattutto dell’ultima produzione targata Burzum. Nel complesso l’album è piacevole ma un po’ stantio forse… di fatto non siamo di fronte a nulla di nuovo ne ad un capolavoro del genere. Diciamo pure che dopo un primo impatto straniante si cominciano a riconoscere le varie sfumature e l’effetto sorpresa va via via scemando. Ciononostante il lavoro funziona e porta a casa comunque un voto più che positivo.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10