(Black Tears) Viking death metal made in Italy, potremmo usare questo piccolo slogan per spiegare gli icethrone. Genovesi, formatisi nel 2009 e ormai al secondo album, intitolato appunto “See You in Valhall”. Album epico, con riff che a tratti pescano anche dall’heavy metal classico per innalzare inni di battaglia colossali. “Cursed by the Varg” irrompe, dopo una intro, con una batteria (Herian) muscolare a sostegno delle chitarre (Matheus) e di un basso (Munin) che edificano un muro impenetrabile. “Fearless” è anch’essa una canzone poderosa, ma con una melodia assolutamente epica, accattivante e sostenuta anche dalle tastiere (Vlaad), le quali però sono un tantino sepolte nell’economia di questo e degli altri brani, chissà se a causa della produzione o per scelte premeditate. “From the Sea” è una marcia che attraversa epoche, battaglie, civiltà, storie e il suo riff è corrosivo e struggente. “The Plague” è tra le canzoni più feroci, ma corredata da un intermezzo poetico. I brani hanno comunque un loro pathos, hanno melodie, hanno strutture e una narrazione feroce (la voce in growling di Algiz), come per la cavalcata “No Sacrifice No Glory”, le devastante “My Sorrow”, “Red Giant Slayer”, altra canzone dal grande impatto epico. Il sound è cattivo e violento, e Tommy Talamanca (Sadist) non ha condizionato troppo i suoni al Nadir Studio, creando il tutto con una patina di ruvida e fiera potenza. Nessuna laccatura o artifici pomposi. Gli Icethrone sono concreti, in notevole ascesa e “See You in Valhall” è perfetto per chi segue questo ceppo del death metal.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10