(Siege of Amida) Il nome Ichor indica il sangue che scorre nelle vene degli dei, di conseguenza il sound di “Benthic Horizon” è davvero violento e brutale. Il death metal dei teutoni è potente, con buona dose di tecnica espressa attraverso riff che si intrecciano e ritmiche che tolgono il respiro. E’ difficile definire le influenze dei nostri, in quanto lo spettro è ampio e si manifestano in modo diverso nelle nove canzoni della tracklist. Si odono i Morbid Angel, ma in particolare gli Immolation e Whitechapel; nell’insieme però “Benthic Horizon” ha un songwriting articolato e ricco, in grado di tenere ferma l’attenzione dell’ascoltatore. Questo secondo album degli Ichor non sarà un miracolo creativo, ma è ben suonato. L’album è stato realizzato presso gli Hertz studios (Decapitated, Behemoth) mentre l’artwork è di Toshihiro Egawa (Annotations Of An Autopsy, Abigail Williams).
(Alberto Vitale) voto: 6/10