(Jolly Roger Records) RFM, Il Rovescio della Medaglia, una storica band prog italiana, una di quelle che sono emerse negli anni ’70 e che hanno lasciato un segno. Indelebile. Capitanati dal chitarrista Enzo Vita ebbero una storia strana: firmarono con la prestigiosa RCA, riscossero successo in patria e all’estero, i loro concerti risutlavano sempre unici e travolgenti anche per l’uso di attrezzature di un certo livello per gli standard dell’epoca e pubblicarono in quel decennio tre grandiosi album, compreso “Contaminazione” del 1973 , collaborazione con il maestro Luis Enriquez Bacalov, autore anche di colonne sonore (ad esempio per il film “Il Postino”, ma sue composizioni finirono anche su “Kill Bill”), artista che vantava precedenti collaborazioni con altre prog bands, quali New Trolls e Osanna. Tutto sembrava grandioso ma, sempre nel 1973, l’autotreno che portava la costosa strumentazione e attrezzatura verso un concerto ebbe un incidente ed il materiale andò distrutto: questo causò un grosso danno economico e sostanzialmente lo scioglimento della band. Gli anni passano. Nel 1975 l’album di successo “Contaminazione” (ispirato a Bach, il titolo deriva dalla ‘contaminazione’ della musica classica con il prog rock) esce in lingua inglese (“Contamination”) mentre il master mind avvia una carriera solista e di collaborazioni o session, fino al 2011, quando rifonda la band e fa uscire per la Sony l’album “Microstorie” con Roberto Tiranti (Labyrinth, New Trolls, Vanexa) alla voce. È il ritorno della band, è il ritorno di uno stile e di una creatività illimitata. Il successivo “Tribal Domestic” vede al microfono Chris Catena ed infine Vita decide di riavviare l’attività live della band. La massima espressione di questo completo ritorno, che li vide esibirsi anche al Verona Prog Festival e al Trasimeno Prog, fu un superlativo concerto presso l’Abbazia Cistercense di Sal Galgano in provincia di Siena, evento nel quale suonarono interamente l’album “Contaminazione”. La location fu scelta con cura, in quanto la suggestiva abbazia è sostanzialmente ciò che rimane della struttura del 1200, ora senza il tetto, ma ancora capace di rendere unica la resa del suono, arricchita dalla presenza sul palco di un quartetto d’archi e pure di Vittorio De Scalzi (New Trolls) ospite al flauto in uno dei brani. “Contaminazione 2.0” è la registrazione del concerto di quella serata, è la magia di quella notte, è un istante della storia della band catturato e consegnato all’eternità.
(Luca Zakk) Voto: 9/10