((R)esisto) Esordio di un certo effetto questo album che propone pezzi strumentali, in uno stile tra space rock, noise, psichedelia e metal. Armando Greco, chitarrista, ha concepito la musica ispirandosi a “Cyborg 009”, un manga giapponese di cui i nomi di alcuni personaggi sono stati usati come titoli dei pezzi. Attraverso il taglio artistico concettuale della colonna sonora, Il Silenzio Delle Vergini analizza il rapporto tra uomo e macchina, la figura del cyborg come personificazione di un’umanità ibrida. Il risultato è quello di Atmosfere blandamente sinistre, tanto fredde, con suoni duri, dai toni grigi che comunicano un senso di smarrimento. Chitarra, basso e batteria sono gli strumenti che scolpiscono questo scenario che a volte riporta alla mente le alienazioni dei Godflesh, ma in una versione meno spietata. Tuttavia c’è un esile taglio spaziale, cosmico, un qualcosa che nella testa rimanda a spazi al di fuori della nostra atmosfera nei vortici musicali dell’album. Suoni laceranti, armonie vicine alle escursioni del krautrock, melodie che ricalcano tendenze sonore che si dilatano e si propagano sotto forma di una colonna sonora per corpi celesti. In ogni caso è la dimensione fantascientifica che ispira l’autore e i suoi colleghi musicisti. La materia, l’essenza di un cyborg aleggiano nelle composizioni, capaci di attraversare la mente e spingerla in dimensioni lontane, fantastiche, irreali. Tuttavia “Colonne Sonore per Cyborg Senza Voce” può anche non essere questo, ma una lunga e alienante sequenza di suoni a volte troppo carichi di sperimentazione.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10