(Massacre Records) Gli Immortal Guardian non rappresentano il metal fatto con semplicità e tuttavia il loro prog metal è gonfio di melodie che lo rendono assimilabile all’ascoltatore. La band si destreggia tra elementi thrash e power metal, tra un blando symphonic ed epic metal e non rinunciando a qualche tocco di chitarra un tantino funambolico e incappando a tratti nel djent. La band statunitense gioca le proprie carte su ogni piano, alza il livello in ogni canzone e tutte sono di un minutaggio piuttosto contenuto. Unite And Conquer” spazia dai quattro ai sei minuti di durata dei pezzi. Fa eccezione “Un Dia A La Vez” che sfiora i due minuti e quaranta secondi. “Ozona” apre l’album ma non convince in pieno pur presentando da subito un volto estremo, iperattivo della band. “Roots Run Deep” diventa esaltante e con una linea melodica power metal. Fino a questo momento dell’album Justin Piedimonte alla batteria appare come un dopato: il suo ritmare è folle, ipertrofico, ricco di contrappunti con la doppiacassa. Si può affermare che non è portato per gli arrangiamenti semplici! A volte invece sono le chitarre a contorcersi in partiture sovraccariche di note. In questa tempesta musicale Carlos Zema, voce, tiene dritta la barra e avanza in questo oceano tumultuoso. Gli Immortal Guardian sono accattivanti per le loro melodie, per certe evoluzioni delle chitarre, mentre in più situazioni diventano quasi difficili da ascoltare, ma un ripasso svela un mondo sonoro fatto di mille incastri. Ospiti nell’album Vicky Psarakis, voce e membro dei The Agonist, e Ralf Scheepers, voce e parte dei Primal Fear, entrambi al microfono come ospiti in un pezzo ciascuno. “Lost In The Darkness” con la Psarakis è olto graziosa.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10