(Massacre) Gli Imperia di Helena Iren Michaelsen partirono con il botto negli anni 2000: “The ancient Dance of Qetesh” e “Queen of Light” erano due pezzi da novanta di power/gothic metal, usciti in un’epoca in cui questo genere non era ancora così ‘stanco’. Ritrovo la band molti anni dopo, senza averla seguita con attenzione, per il quinto full-length “Flames of Eternity”: e devo dire che i nostri non hanno perso né smalto né verve. L’inizio è affidato a “The scarred Soul”, buon gothic d’atmosfera con gli opportuni rallentamenti; il brano davvero funziona, e cattura grazie a un refrain particolarmente ispirato. Il singolo “Fear is an Illusion” (suonato anche con una orchestra) inserisce un controcanto growling nei punti centrali della strofa; “Blinded” è il più classico del power/gothic. Helena emoziona ancora con la passionale “My guardian Angel” e con l’orientaleggiante “The Ocean”; nonostante l’età che avanza, la valchiria ha ancora grandi capacità. Fra le numerose ballad del disco, “Book of Love” (secondo singolo) è certamente la più sontuosa, ma non la più riuscita; centro del disco è certamente “Invisible Tears”, con un altro ritornello over the top e una grande cura negli arrangiamenti (soprattutto per il piano e le chitarre acustiche). Fra le ballad da citare ancora “Beauty within”, dai toni medievaleggianti, e l’eterea “A crying Heart”. “Flames of Eternity” è quanto di meglio abbia ascoltato in ambito gothic negli ultimi anni!
(René Urkus) Voto: 8/10