(Napalm Records) Il sesto sigillo del duo tedesco Imperium Dekadenz viene introdotto con una dichiarazione che non lascia spazio a dubbi: ‘odio e disperazione: inni di gelido Black Metal della Foresta Nera’. Un soundscape potente, tagliente, sferzante ma anche infinitamente epico, con atmosfere meravigliosamente malinconiche e decadenti. Con contenuti la cui base ricorda un sublime mix di Kampfar e Panopticon, gli Imperium Dekadenz vanno oltre il black metal, pur restandoci dentro in maniera decisa e prepotente: l’atmosfera vuole essere evocativa ma selvaggia, progressiva ma anche tradizionale, mentre la potenza sonora tocca l’energia del pagan senza dimenticare mai per neanche un solo un momento la radice palesemente old-school, creando un equilibrio quasi impossibile che offre quasi una ora di viscerale oscurità, crudele dannazione e purissima espressione dei sentimenti più violenti del genere umano. Aggressiva la title track in apertura. Old school progressivo ma melodico con “Bis Ich Bin”, introspettiva e contorta “My Solace I (Choirs of Solitude)”. La parentesi ambient “Trauma” catapulta nel labirinto di “A Cave Called Wisdom” un brano che richiama anche alle melodie isteriche degli Alfahanne. Intensità ritmica e teatrale con “Transcendence”, mentre “Seance” rende l’aria inquietante, destabilizzando prima della sana dose di black metal contenuta nella ottima “Absenz Elysium”. Mid & slow tempo suggestivi con la tetra “My Solace II (Paths of Perception)”, melodie incantevoli sulla parentesi rappresentata da “Reverie”, prima della conclusiva, pulsante e imprevedibile “Frozen in Time”. Nero totale. Oscurità espressa con superlativa melodia. Decadenza resa graffiante poesia. Gli Imperium Dekadenz hanno prodotto un altro capolavoro!

(Luca Zakk) Voto: 9,5/10