(Metal On Metal Records) La trilogia sull’Inferno di Dante Alighieri è ora completa per In Aevum Agere. “Darkness, Then Light” è una rappresentazione monolitica dell’opera dantesca, attraverso suoni poderosi e l’ascendenza musicale dei celebri Candlemass non senza qualche buon riff irrobustito dei Black Sabbath ma dell’era post Ozzy. Più di tutto però stupisce l’interpretazione dei testi da parte di Bruno Masulli: il mastermind nonché chitarrista passa tra fasi in cantato a quelle che sembrano delle declamazioni un po’ recitate e cioè nel cantato si avvertono linee vocali con un senso della narrazione. Al basso Marcello D’Anna e Michele Coppola è alla batteria. Quest’ultimo sviluppa un lavoro infaticabile ed estroso. Cerbero, le Arpie e i Suicidi, il demone Phlegyas e così il resto, vengono filtrati in questo lavoro un po’ claustrofobico, dove i pezzi hanno uno sviluppo limitato, sembrano rigidi in quanto le melodie non ricevono ampio respiro, i pattern ritmici marcano il passo pesantemente e infine il basso amplia quel senso doom metal che avvolge i momenti. Ogni frammento della musica vuole sottolineare i momenti lirici, farvi da supporto, seguire dunque gli eventi. Appare evidente per esempio con la title track, ovvero col momento nel quale si innesca una riflessione sulla prigionia dell’anima che viene lasciata alle spalle perché si viaggia verso la luce. L’arrivo della luce segna un doom con tratti heavy più vivaci. Salvare l’anima da un percorso di sofferenza e aspettare l’arrivo della luce mattutina, portano toni più reattivi al clima generale. Di fatto con l’ascesa verso il Purgatorio di Dante e Virgilio, i toni di Masulli e soci diventano si imperiosi ma anche più vispi, andanti in certi momenti. “Itinerarium Mentis in Deum” è infatti l’agognata ascesa verso Dio, guardandosi dentro per una ricerca della verità che tenga l’anima lontana dal peccato. La discesa all’Inferno, “The Descent”, «Per volontà divina sono stato chiamato / la discesa negli inferi porterà / il genere umano verso la salvezza», ma Dante oltre al luogo maledetto dovrà passare poi per il regno di mezzo, “The Mountain of Purgatory” è infatti l’arrivo al Purgatorio, dove risiedono coloro che vivono nel «dolore che purifica l’anima con la speranza della redenzione / vedranno la luce dell’eternità». Non è immediato “Darkness, Then Light”, ciò nonostante possiede momenti esaltanti, costruiti da una band ambiziosa, sicura del proprio suonare. In Aevum Agere sono da sempre avulsi da logiche che non considerino un intreccio rispettoso tra testi e musica. Tra un concetto e la musica attorno al quale tutto si muove.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10