(Satanath Records) Il secondo disco degli Indesiderium si potrebbe benissimo usare come esempio di un classico lavoro black metal. Le tracce sono mediamente veloci, aggressive e cattive, per non parlare del cantato, una suppurata cloaca che vomita dolore e morte a titolo esclusivamente gratuito. Non c’è traccia che non presenti un blast beat o una pausa strumentale o riflessiva, non un brano che non trasudi odio o emozioni negative di altra sorta. E soprattutto, è presente un mood atmosferico tutto particolare che solo chi ascolta black sa cogliere e apprezzare, un quid in più rispetto al black mainstream che rappresenta di fatto un sostrato di malignità e furore oscuro che eleva questa musica su un piano completamente diverso da qualsiasi altro sottogenere del metal. Che dire, un album black nel senso pieno del termine, pieno di marcio e malato, sincero come solo un pugno sullo stomaco sa essere.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10