(EveryDayHate) Chi scrive resta dell’idea che una band grindcore e magari con inflessioni crust o D-beat, come i francesi baschi Infest, non può essere spiegata o recensita. Il grindcore o lo ami o lo rifiuti. Niente vie di mezzo. Come descrivere un batterista che pesta millimetricamente come un ossesso? E un cantante e soci che urlano? Urlano, altro che scream, growl, harsh, però poi spuntano anche soluzioni del genere nei pezzi. La base però resta l’urlo. Chitarre bastarde, fragorose, ma un tantino seppellite dal caos, dalle voci, dalla eccellente batteria. Il basso è un ombra, quasi un synth che emana un’onda continua. Non è facile descrivere tutto questo che si manifesta in meno di 25’ e produce una polvere tossica che si espande minacciosa e lascia piovere radioattive gocce di hardcore, grindcore e all’occasione di death. “The Next Will Be Yours…” è uno sfogo totale, un’evasione nel caos, nella rabbia. Un atto devastante!
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10