(Nordavind) Incorniciato da una copertina piuttosto anonima, ci arriva da Lisbona il debut degli Inner Blast, band che finora aveva dato alle stampe soltanto un ep quattro anni fa. La opener “Private Nation” ci offre subito le coordinate del sound: gothic con contrasto fra growl e vocals operistiche, non troppo carico di orpelli ma prodotto forse in maniera un po’ spartana. Più aggressiva, come del resto si evince fin dal titolo, “Darkest Hour”; indovina un bel ritornello la power ballad “Tears”, poi abbiamo godibili tonalità alla Within Temptation in “Inner Fire”. “Time Machine”, invece, si apre su trame mediorientali ma poi procede su un gothic più classico, con momenti estremamente Nightwish. Ora che l’ondata gotica è ormai terminata, forse sarà più facile farsi notare anche per formazioni oneste ma non innovative come gli Inner Blast.
(René Urkus) Voto: 6,5/10